giovedì 24 dicembre 2015

LE RECENSIONI AD CAZZUM - FILM: Star Wars il Risveglio della Forza

SPOILER. GIGASPOILER. Poi non dite che non vi avevo avvertito, ostrega.

Io di lavoro faccio il critico. In generale, poi, faccio il critico. Sì insomma, sono uno che critica. Sempre. Uno scassaminchia nell'anima, detta terra terra, aria aria, acqua acqua. Non ci posso far niente, è na roba genetica, ce l'ho dentro e devo farlo con tutto in quasi ogni momento. E finché lo faccio di roba che conosco (vedere alla voce "videogiochi") non temo niente, perché cavalco le argomentazioni come se poggiassi il culo su un T-Rex a reazione corazzato in una landa di erbivori. Fuori da lì sono un bel po' più spaesato... ma vuoi per il fatto che ne ho viste tante, vuoi per la tendenza dell'umanità tutta a parlare a vanvera, capita spessissimo che anche io percepisca una poderosa spinta a dire la mia su cose che mi stanno parecchio a cuore. Anche se magari non so una sega di quel di cui si parla, anche se c'è il concreto rischio che qui, invece del mio T-Rex (da me amabilmente battezzato "Ermenegildo") io mi butti in battaglia cavalcando un ciuco ubriaco col cappello. Dunque oggi recensisco un film.
Ma veniamo al punto: Guerre Stellari. Quelle due paroline lì, che hanno accompagnato la mia infanzia e un po' quella di tutti i miei coetanei o quasi. Da piccolo nerd amante dei mondi fantastici e dei videogiochi, guardare quel film lì è un'epifania, una di quelle esperienze che cambiano le connessioni dei tuoi simpatici neuroni. Poi vedi la trilogia ed è tutta una discesa fatta di spade laser, energie mistiche e fiabone con tematiche semplici ma funzionali. La fantascienza bella, quella positiva, quella che dopo una serie infinita di storie troppo tecniche, troppo ciniche, o troppo influenzate dalle droghe, se n'è uscita con il male cattivo cattivo contro il bene buono buono, perfetta per i grandi e per i piccini, e capace di starsene lì, nel cuoricino di tutti, come se arrivare in quel piccolo posto buio fosse roba da niente.
Poi sono arrivati i prequel. E lì, in quel momento angosciante lì, hanno capito tutti che il primo film Lucas lo aveva tirato un po' fuori dal cappello a caso, che poteva uscirgli un piccione e invece era arrivato un capolavorissimo, e che quando si è messo a pensarci non c'è stato proprio verso di far uscire qualcosa che fosse altrettanto pieno di cuore, istinto, e lucida "bottadeculo" (la più potente tra le energie dell'universo, quest'ultima). Ci è voluto un pochino per metabolizzarli, i prequel, anche perché quando eravamo usciti dal cinema, bisogna ammetterlo, ce li eravamo fatti piacere. Sotto sotto lo sapevamo che erano merda fumante eh, non si poteva non saperlo, ma eravamo comunque usciti col sorriso ebete di quelli che "va tutto bene, almeno è Star Wars, c'è sempre bisogno di Star Wars". E ora esce, dopo eoni, il seguito degli episodi originali, quel continuo che vuole staccarsi completamente dagli episodi uno due e tre, che vuole ridare lustro a un marchio troppo forte per sparire, perché ormai è parte della cultura nerd come nessun altro, e che vuole far ripartire la serie in pompa magna. Io lo ho visto ieri, sto capitolo VII delle meraviglie e oh, più mi guardo attorno e più vedo gli stessi fottuti sorrisi forzati di chi è uscito dalle sale dei prequel. Perché sotto sotto è impossibile non saperlo, che il film è una vaccata, ma "va tutto bene, almeno è Star Wars, c'è sempre bisogno di Star Wars".
Cominciamo va, che già con questa opinione comincio il blog alla grandissima, e mi becco sicuro una gloriosa pletora di vaffanculo. Ci sta, d'altronde l'ho detto all'inizio no? "Scassaminchia nell'anima".


La cosa più terribile del filmone di Abrams è l'inizio. E no, non fraintendetemi, l'inizio è una meraviglia, ed è proprio per quello che è tremendo, ti fa sperare. In quei trenta minuti iniziali c'è tutto il necessario: inquadrature con due palle grosse come due mongolfiere (perché JJ, se alla regia ci tiene, le tira fuori lucidate e luminosissime, le bolas), un nuovo impero ancora più cattivo, quasi ripulito dalla goffaggine involontaria dei vecchi Stormtrooper, una premessa a cui passi abbastanza sopra, ma che funziona perché avanza come dio comanda, e un cattivo che sembra proprio un Darth Vader più giovane e furioso, ma altrettanto inarrestabile. Ci sono pure i rimandi al passato, vero, ma sono quelli che piacciono, quelli un tantinello più sottili. Vedi il Trooper col lanciafiamme e ripensi agli zii di Luke, e al fatto che forse stai vedendo finalmente come agisce l'impero quando non deve mancare per forza i protagonisti coi blaster. Senti le battutine di Poe Dameron, e ce l'ha un po' di quel carisma di cui han bisogno i personaggi nuovi, anche se sono infilate lì un po' a muzzo nel dramma della situazione iniziale. E poi il droide puccioso, BB-8, che lo hanno disegnato e gestito alla perfezione per fare il C1 P8 (o R2 D2, fate vobis) della situazione ma meglio, con lo stesso ruolo del "portatore di chiavetta" che come plot point ancora ancora lo puoi accettare per far avanzare tutto verso... qualcosa.
Poi arriva il Millenium Falcon. E va tutto in vacca.
No, non inizia ad esserci "qualche errore", va proprio tutto in vacca. Arriva la narrativa brutta, quella che non si capisce bene cosa cazzo stessero pensando e perché, quella che fa male al film, fa male ai neuroni, fa male al cuore.
Davvero, sembra che quella prima mezzora sia stata calcolata da qualcuno che Guerre Stellari lo ama veramente, qualcuno che, a un certo punto, stava tentando di fare qualcosa di legato sì al passato, ma anche nuovo, con un pizzico di testicoli e magia. Poi però da dietro è arrivato un fanboy con una mazza. Un colpo secco, una corda legata stretta e una buca nel terreno. Guarda la sua vittima negli occhi, appena risvegliata e tremante: "grazie per il lavoro che hai fatto, ora ci penso io" gli dice. "Davvero, grazie, ma non c'è bisogno di coraggio qui, non è questo che vogliamo, non è questo che vogliono. Noi vogliamo le spade laser capisci, la forza per tutti, una cosa che possa continuare per sempre. Non puoi alzarla troppo l'asticella, non puoi dare davvero il massimo, essere davvero intelligente. Non è questo che vogliono, non è questo che possono tollerare, non è questo che VOGLIO. Comunque... grazie". Poi inizia a chiudere il buco con la terra.
Muore lì il film, muore sul Millenium Falcon. Un po' è pure ironico, perché vederlo nel trailer aveva riacceso un po' il fuoco di tutti, e invece ora è la tomba della pellicola.
Già, perché da lì iniziano le vaccate serie, quelle del cervello che tuona "perché?". E "le vie imperscrutabili della forza" regge pochino come scusante, perché non c'è quella concretezza voluta e obbligata dei primi capitoli, che dovevano esser semplici per necessità. Il Millenium Falcon, infilato lì, è fanservice puro, il fatto che poi, dopo 7 anni di inattività, vada come un bijoux, uno se lo fa andare bene perché lo vuole veder volare, ma che poi arrivi Han Solo all'improvviso a recuperarlo perché "si è acceso e mò lo ho trovato" inizia già a nasare di boiata, di fanservice attaccato con lo sputo. E te lo fai andar bene, te lo fai andar bene perché comunque Solo lo vuoi vedere, e perché ancora, dopo tutti questi anni, la faccia vecchia e stanca di Ford ti dice mille cose in più di quelle giovani dei novellini, che in sua presenza un po' spariscono. Poi però si esagera.
Il deus ex machina è considerato un modo pessimo di avanzare una storia, è a tutti gli effetti la risoluzione ad cazzum degli eventi. Qua lo si usa di continuo, e per mandare avanti la storia, e per inserire nel film scene "whoa".
Altro elemento narrativo brutto brutto? I parallelismi. JJ l'aveva già fatta sta cosa, la ha fatta con Star Trek 2. Prendi una sceneggiatura molto amata, rimaneggiala cambiando qualcosa e TAC, fatto il film. Ora, Il Risveglio della Forza è in realtà un film molto diverso dal primo, curatissimo, con inquadrature stratosferiche a volte e tanti momenti, appunto, "whoa", ma JJ ha fatto la stessa puttanata, è inutile girarci attorno.



La cantina, presa paro paro. La scena madre di Han Solo e Kylo Ren, che tenta di emulare il momento Luke-Vader, ma non ce la fa manco di striscio. La morte nera "grossapiùgrossa" (ultimamente Sio mi annoia terribilmente, ma qua la citazione ci sta a pennello), che dopo tutti questi anni ha ancora un cazzo di punto debole raggiungibile, che se spari lì, PROPRIO lì, KABLAMMO TUTTO. Oh, Primo Ordine, sarete pure usciti dalle ceneri dell'impero, ma magari poi potevate evitare di sniffarvele le ceneri, perché tra tutti i piani di dominio ributtarsi su una roba che è fallita malamente già due volte ma farla "bigger and better" non mi pare il più ponderato.
Che anche qui, io potevo pure accettare tutto. Accettare i parallelismi, accettare la storia ciclica dell'universo di Guerre Stellari, e la volontà di rifarsi ai classici. Andava bene tutto perché, "al diavolo, ok, è Star Wars. Evviva". Dopo però si casca proprio sulle basi, e lì basta.
I cattivi. No, dico, i cattivi. Guardateli, sono uno più patetico dell'altro. Lo ho già detto, Kylo Ren parte con la furia dell'antagonista che può rappresentare il male vero. Poi si toglie la maschera, e non perde la faccia perché Adam Driver è minaccioso quanto i Teletubbies, no, la perde perché le sue motivazioni sono deboli, perché la sua spinta al lato oscuro è ridicola. "è tutto suo nonno", dice la mammina Leia nascosta sotto ettolitri di stucco facciale, ma la sua malvagità sta tutta lì: "voglio essere Darth Vader, waaaaaaaah!".
Il lato della forza è una scelta, o almeno "dovrebbe" esserlo. Una scelta durissima, perché il lato oscuro è più facile, più attraente, ma pur sempre una scelta. Questo dramma reale è reso malissimo in Ren: sembra un tizio che il lato oscuro ce lo aveva dentro geneticamente, uno che aveva i poster di Vader in camera da piccolo manco fosse il cantante dei Cure e ha deciso di dannarsi l'anima per una questione di ammirazione. Se c'è di più, nel film non si capisce, i dialoghi non lo rendono degnamente, il dramma interiore non sembra avere alcun peso, e il culmine del tutto è di una prevedibilità e piattezza indescrivibili (Han Solo muore come un coglione, vedete voi).
Non puoi prenderlo sul serio neanche dopo quell'atto orribile, non riesci a vederlo come la minaccia numero uno, e lì, se la scusa era quella di volerlo rendere come un sith adolescente e in pieno addestramento, dovevano subentrare gli altri cattivi a supportarlo.
Che però fanno cagare.
No dai, Captain Phasma? Ho goduto come un riccio a pensare a un capitano Stormtrooper interpretato da Gwendolin Christie: invece la piazzano nel posto giusto al momento giusto, Chewie la placca, le fa abbassare gli scudi e poi via, in un cassonetto. Memorabile eh? Il generale in capo del primo Ordine? Come fai a prenderlo sul serio con quell'espressività lì? e poi Snoke, Snouk, Snoopy, come cacchio preferite chiamarlo. Lo presentano come nuovo sith supremo cattivone, e non ha NIENTE, di memorabile. Non un dialogo, non una caratteristica. Alla fine è un enorme ologramma di un tizio consumato dal lato oscuro, che infatti pare uno zombie. C'era sotto chi a far lui? Serkis? Come hai fatto a non sfruttarlo a dovere Serkis, che ti rende espressivo pure un gorilla in cg?!?
Non posso prendere seriamente un Guerre Stellari con dei cattivi così, non ce la faccio a vederci il male in sta banda di scapestrati. C'è una scena con i Trooper che vedono Ren in pieno "momento incazzo", pigliano e si girano. Scenetta umoristica alla film Marvel sui cattivi. In uno Star Wars. L'ironia. Sui cattivi. In uno Star Wars. Qua è proprio sbagliare le basi. E le spade laser? I parallelismi col bushido di stocazzo? No dai, qua l'arma chiama Rey (che è chiaramente la figlia di Luke Skywalker, e si capisce dopo 0,2 secondi dalla sua apparizione) con la forza. Lei la piglia, si spaventa, e poi arriva Finn che la usa come se fosse niente per mezzo film. Kyle Katarn almeno lo diceva: "non sono uno Jedi, sono uno che va in giro con una spada laser", solo che non era così. Qua accade davvero, uno gira con la spada laser a casaccio per un pezzo, e la usa pure benino nello scontro finale.
E anche la forza, la dannatissima forza. Ok JJ, lo abbiamo capito, vuoi far capire a tutti che la storia dei Midiclorian è una cazzata, ma Rey che tira fuori un Jedi Mind Trick dal buco del culo senza preparazione no, dai. Davvero, è troppo. Sì ok, la forza scorre potente in lei, la percepisce, la può usare. Ma non ha avuto mica quell'evoluzione lì Luke nell'uso della forza! Nemmeno Anakin, che Lucas aveva reso "Gesù 2.0". No dico, Gesù 2.0 i Jedi Mind Trick non li pullava dal buco del culo, Rey sì. Lo cogli l'errore JJ? No eh, il tizio di là continua a coprire con la terra la buca eh? Porca vacca.



Questo è quello che non va nel film. La narrativa brutta, le basi buttate al vento, i dialoghi sciatti, il fanservice attaccato con lo sputo perché "lo volevate", le palle inesistenti, l'intelligenza pure, le scene cartacarbone che non erano necessarie. Sono cose a cui si poteva passare sopra (e non erano in numero così smodato) ai tempi della prima trilogia, quando Star Wars era davvero magico e meraviglioso, e tutti lo amavano. Ora però è il 2015, lo potevate far continuare con criterio, col cervello, con le palle. NON LO AVETE FATTO.
E sia chiaro, io comunque lo amo Star Wars. E guarderò il capitolo VIII, e guarderò anche la chiusura. Perché quei primi trenta minuti lì mi permettono di avere ancora un milligrammo di speranza per i capitoli dopo. Perché i momenti di bambinesca felicità, tra le vaccate, li ho trovati. Perché senza il fanservice obbligato lo script lo puoi ancora salvare, e perché Luke alla fine un po' ti fa sobbalzare l'anima.
Ah no, aspetta, chi è il regista dell'episodio 9? "Colin Trevorow, già confermato".
Ah.
DIO PO%$&!